Come dicevo, eccomi a scrivere l'ultima parte di articolo riguardante le contratture zonali sulla schiena viste da un punto di vista psicosomatico.
TRATTO LOMBARE
La parte lombare della colonna, strettamente ancorata al bacino, con le sue vertebre particolarmente robuste sostiene tutta la spina dorsale (quindi il corpo in generale) e, nonostante sia poco mobile, "non si sta in piedi" se questa non svolge la sua funzione di "stabilizzazione" del bacino attraverso movimenti anche millimetrici di una vertebra con l’altra, contribuisce in modo determinante alla formazione del "baricentro", impedendo così la perdita dell’equilibrio.
I problemi alla zona lombare sono essenzialmente legati ad un eccessivo sforzo, dal sovrappeso che sottopone le vertebre ad uno schiacciamento continuo, al sollevamento di pesi, alla postura scorretta.
In medicina psicosomatica, si attribuisce alla fatica di sostenere il peso della vita la causa del dolore in questa zona.
Quindi si somatizza in questa zona quando non si riesce più a sostenere o sopportare qualcosa: un lavoro troppo pesante, una situazione problematica di tipo esistenziale, familiare, lavorativa...a cui non ci si sottrae, di solito, per un rigido senso del dovere o per un'incapacità di dire di no.
Quando il dolore è nella zona lombo-sacrale può essere legato a blocchi di tipo sessuale o rigidità morale (rifiuto delle proprie pulsioni). Se parliamo di lombo-sciatalgia, quando il dolore si irradia agli arti inferiori rendendo difficoltoso camminare, dobbiamo considerare il fatto di "non voler andare avanti", non proseguire, non prendere una decisione, fermarsi. Accade spesso quando un cambiamento è forzato, lo accettiamo nostro malgrado o rifiutiamo di accettarlo.
Secondo la Medicina Tradizionale Orientale, il dolore alla zona lombare vanno attribuiti ad una disarmonia del secondo chakra. Il secondo chakra è situato nel plesso lombare, che governa il sistema riproduttivo, l’addome e la regione lombare della schiena. Regola la sessualità (o meglio i nostri sentimenti rispetto alla stessa), la riproduzione, le emozioni, gli istinti, il cibo e la comunicazione in generale del corpo con la coscienza che lo abita, controlla gli istinti per la sopravvivenza quindi ci esorta a trovare il modo migliore per sopravvivere. Situato in prossimità dell’intestino è considerato come “secondo cervello” o “cervello rettiliano” (è il nucleo più antico e più profondo del nostro cervello, chiamato così perchè posseduto da tutto il genere animale, rettili compresi) che conserva la memoria emozionale inconscia.
Il secondo chakra media l’equilibrio fra il terzo chakra, le cui funzioni principali sono l’azione, la volontà, il potere e l’affermazione personale nel verbo “io posso”; e il primo chakra, che controlla le nostre energie fisiche e, conosciuto anche come chakra della radice, regola il vigore, l’ereditarietà, la sopravvivenza, la sicurezza, il sesso fine a se stesso, il denaro, il lavoro e la casa. Questo chakra ci aiuta nella sopravvivenza quotidiana ed il suo verbo è “io sono”.
Quindi, quando succede che il secondo chakra impone la sua volontà di affermazione ed il suo potere senza tener conto dell’energia del primo, insufficiente a far fronte alle richieste... il secondo si trova in difficoltà nel mantenere una buona strategia di sopravvivenza vedendo le forze mancare e la determinazione nell’andare avanti trovandosi scompensato e sottoposto all’accumulo di emozioni negative che a lungo andare... traboccano sfogandosi anche nel mal di schiena.
Allo stesso modo il secondo chakra soffre quando dal primo giungono richieste troppo pressanti che riguardano una sessualità animale ed esagerata che, in coscienza, non riusciamo ad accettare bloccando l’area lombare oppure quando siamo insicuri delle scelte che abbiamo fatto nostro malgrado sfogandosi in sciatalgia.
Grazie.