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Writer's pictureFabrizio Pressi

La teoria dell'ameba

Ma tu la conosci la teoria dell'ameba? Nome strano eh? Vorremmo parlartene in questo articolo,così se sei curioso/a potrai arrivare al termine di questa piccola lettura, sapendone di più.

Masunaga fu uno shatsuka. Il suo contributo allo sviluppo dello shiatsu ha permesso all’occidente di conoscere una pratica antica e derivata dall’Anma (l’antico massaggio giapponese praticato da persone cieche).

Uno dei suoi contributi maggiori, nella comprensione del complesso sistema della Medicina Tradizionale Cinese, si deve alla teoria dell’ameba, che possiamo riassumere come una teoria dei bisogni, in grado di spiegare la complessa interazione che secondo la MTC esiste tra meridiani energetici ed emozioni.

Proviamo a fare chiarezza sulla stessa.

L’ameba è un organismo semplice, unicellulare, con il quale Masunaga vuole rappresentare tutti gli esseri viventi.

Il primo bisogno di un organismo è quello di esistere, al di là del resto del mondo. C’è quindi bisogno di creare un confine, uno spazio entro il quale l’essere vivente esistete come entità a sé stante. Questo primo bisogno è supportato dai meridiani di Polmone e Grosso Intestino (facenti parte della loggia del Metallo). Rappresentano ciò che esce ed entra. L’aria dei Polmoni, lo scarto alimentare dall’intestino crasso. Trattenere le emozioni è trattenere anche fisicamente. La pelle (collegata al meridiano di Polmone) rappresenta il nostro confine. La tristezza è l’emozione legata alla loggia del Metallo, le persone che non si danno il diritto di esistere non possono essere che tristi.

Una volta soddisfatto il bisogno di esistenza l’ameba (o la persona) si trova nella necessità oggettiva di nutrirsi. Ecco la loggia della Terra, con i meridiani di Stomaco e Milza che sopperiscono a tal bisogno. Il nutrimento può essere sia fisico che mentale o spirituale. L’emozione collegata alla loggia della terra è il ripensamento, l’avere il chiodo fisso, il pensiero impantanato.

Ed ecco che l’ameba si trova nella necessità impellente di trasformare il cibo di cui si è nutrita in ciò che vuole essenzialmente diventare. E’ il processo che porta la mela a trasformarsi in me. Ciò viene delegato ai meridiani della loggia del Fuoco ( per l’esattezza a quelli di Fuoco Imperatore: Cuore ed Intestino Tenue). L’intestino tenue trasforma il cibo ingerito nel nostro corpo fisico, nella nostra energia, il Cuore si occupa invece di assimilare il nutrimento intellettuale ed emotivo.

Sorge quindi la necessità da parte dell’individuo di saper scappare dinanzi ad un pericolo o di trovare le energie per affrontare l’eventuale aggressore, sia esso reale o immaginato. E’ il meccanismo di lotta e fuga, quello che sottende il processo di stress. L’emozione principe è la paura, la loggia quella dell’acqua, i meridiani energetici: Vescica e Reni.

Mancano soltanto più due bisogni da soddisfare: il bisogno di vivere in comunità è il primo che si manifesta a questo punto dell’esistenza. Torniamo alla loggia del Fuoco, con i meridiani di Triplice riscaldatore e Mastro del Cuore, l’uno a proteggere i sentimenti del Cuore, l’altro che può essere letto come l’analogo del sistema immunitario, in grado di difenderci e proteggerci dalla vita di gruppo e dalle malattie che possono derivare da tale scelta sociale.

Ed ecco che a questo punto l’ameba ( o l’individuo che essa rappresenta) ha soltanto più un bisogno da soddisfare, prima che il cerchio si chiuda e che tutto abbia nuovamente inizio: la volontà di scoprire nuovi orizzonti, di muoversi verso nuovi lidi. E’ la capacità da parte dell’individuo di trovare nuove strade da percorrere. E’ l’energia della loggia del Legno, con i meridiani di Fegato e Vescicola Biliare, che ora incanalano la rabbia, come emozione capace di spingere la persona verso nuovi orizzonti. Che ne dici? Ti piace questo modo di vedere le cose?


Alla prossima


Alessia e Fabrizio




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